Per inquadrare il “problema adolescenti” dobbiamo partire da una domanda apparentemente scontata: che cos’è l’adolescenza? La risposta del professor Vittore Mariani – docente di pedagogia dell’Università Cattolica di Milano e autore del manuale Adolescenti: maneggiare con cura – è sorprendente: “non dobbiamo tanto chiederci quando inizia l’adolescenza, quello è abbastanza chiaro, ma quando finisce; qualcuno va in pensione ed è ancora adolescente…”
A partire da questa provocazione lo studioso ha lasciato una serie di spunti a genitori, insegnanti ed educatori intervenuti giovedì 24 gennaio presso la Casa San Giuseppe di Gozzano per un incontro di presentazione del libro. “Spesso diciamo che l’adolescenza è un percorso di maturazione – ha continuato Mariani – ma verso cosa?”. Per capirlo dobbiamo riguardare alla strada che ci ha condotto nel mondo adulto: ci renderemo conto che non è possibile pensare di educare qualcuno senza accettare un percorso di auto-educazione che dura tutta la vita; siamo in grado di accompagnare i nostri ragazzi nella ricerca di un senso al loro esistere se prima abbiamo noi stessi intrapreso questo cammino. Educare diventa allora “predisporre uno spazio accogliente dentro il quale l’adolescente può sperimentarsi, può crescere anche spezzando qualche ramo per farsi spazio, può sbagliare senza essere per questo condannato all’isolamento”.
Genitori ed educatori possono essere validi alleati gli uni degli altri se scelgono di andare oltre il semplice “buon senso” per impostare insieme un progetto educativo comune. Il rischio, sempre in agguato soprattutto per chi ha a cuore il futuro dei nostri ragazzi, è quello del ricatto emotivo: “ti voglio bene se rispondi alle mie aspettative, se diventi come ti voglio io”; occorre invece imparare ad apprezzarli e a sostenerli nella loro fragilità e nel loro rifiuto di cedere ai compromessi del mondo adulto: a volte è sufficiente una parola di stima, o saper chiedere scusa quando ci accorgiamo di aver sbagliato…
Le parole di Mariani, accompagnate e approfondite dagli interventi del pubblico presente, hanno descritto il compito educativo in tutta la sua complessità; è per questo che la serata si è chiusa con un invito da parte degli educatori della Casa San Giuseppe: saremo tanto più incisivi nella nostra responsabilità di adulti quanto più ci impegneremo a costruire una comunità educante, in cui genitori, insegnanti ed educatori possano collaborare e correggersi vicendevolmente, ma anche condividere le gioie di questo entusiasmante cammino!